Andor: ecco perchè non vediamo Jyn Erso nella serie di Star Wars

Giorgio Fabrizi
Giorgio Fabrizi
Fondatore e Editor-in-Chief di Galaxy Addicted e admin di Star Wars Fans Italia, il gruppo Facebook a tema Star Wars più grande d'Italia. Amante della Galassia Lontana Lontana, nonché collezionista compulsivo di giocattoli di Guerre Stellari.

Tony Gilroy, creatore e showrunner di Andor, ha spiegato perché Jyn Erso non è apparsa nel finale della serie, nonostante il collegamento diretto con Rogue One: A Star Wars Story. In una recente intervista rilasciata a Entertainment Weekly, Gilroy ha chiarito di aver valutato attentamente la possibilità di introdurre alcuni personaggi già visti nel film del 2016, ma ha preferito evitarlo per una questione di coerenza narrativa e rispetto verso la storia originale.

La seconda stagione di Andor si chiude con un arco di tre episodi che prepara il terreno per gli eventi di Rogue One, rivelando i primi segnali della costruzione della Morte Nera e introducendo il nome di Galen Erso, lo scienziato imperiale e padre di Jyn. Nonostante ciò, nessuno dei due appare effettivamente nella serie, alimentando la curiosità di molti spettatori. Gilroy ha motivato la scelta con parole molto dirette:

“Non riuscivo a trovare un modo per far tornare altri personaggi di Rogue One senza forzare la narrazione. Alla fine ho capito che se un personaggio non era assolutamente necessario, non doveva esserci. Far comparire Jyn come semplice cameo sarebbe stato inutile, persino irrispettoso. Ho preferito onorare Rogue One rimanendo fedele alla sua storia.”

Questa linea editoriale si riflette in tutta la serie: Andor non ha mai cercato di puntare sul fan service gratuito, ma ha sempre scelto di includere soltanto personaggi che avessero una funzione narrativa concreta. Figure come Mon Mothma, Saw Gerrera, Orson Krennic e Bail Organa sono apparse perché effettivamente rilevanti nel contesto della nascente Ribellione.

Gilroy ha mostrato una chiara consapevolezza dell’equilibrio necessario nell’utilizzo di volti noti: i cameo funzionano solo quando sono narrativamente giustificati. L’esempio più efficace resta Rogue One stesso, dove presenze come quelle di Tarkin e Vader si inseriscono naturalmente nella progressione che porta a Una nuova speranza. Al contrario, l’apparizione di Darth Maul in Solo è spesso citata come esempio di fan service poco contestualizzato e confusionario per il pubblico non esperto.

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Con questa scelta, Gilroy e il suo team hanno preservato la coerenza e il tono realistico di Andor, offrendo una conclusione che non solo rispetta la storia di Rogue One, ma che contribuisce ad ampliare l’universo narrativo con maturità e attenzione al dettaglio. La decisione di non includere Jyn Erso è quindi un esempio di scrittura consapevole, che privilegia la profondità tematica rispetto al facile richiamo nostalgico.

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