Dopo un capitolo precedente caratterizzato da un ritmo più lento e frammentato, il sesto numero della serie principale di Star Wars segna un’accelerazione significativa. La narrazione si avvia rapidamente verso una possibile conclusione di questo arco narrativo, con una successione di eventi più serrata e una maggiore tensione complessiva.
Luke, Han e Valance tra droidi e parallelismi forzati
La vicenda che vede Luke Skywalker, Han Solo e Beilert Valance combattere contro i soldati d’assalto dell’armata di droidi appare inizialmente marginale, quasi un diversivo. Tuttavia, col proseguire della trama, questa linea narrativa si ricollega al contesto generale, offrendo nuovi chiarimenti sul coinvolgimento dei Nagai e della banda Zantarrk.
L’autore Alex Segura tenta di inserire un parallelismo simbolico tra Luke, Obi-Wan Kenobi e Anakin Skywalker, mostrando come tutti e tre abbiano affrontato i droidi da battaglia nelle rispettive storie. L’intento è evidente: elevare Luke, collocandolo nello stesso solco dei suoi predecessori. Tuttavia, l’operazione appare piuttosto didascalica e meno incisiva del previsto, pur regalando alcuni pannelli visivamente suggestivi.
Leia e Mon Mothma: due visioni a confronto
Parallelamente, la storyline dedicata a Leia Organa e Mon Mothma si rivela tra le più interessanti del numero. Al centro della vicenda vi è la crescente minaccia della flotta del Fenril Consortium, ormai vicina ai confini della Nuova Repubblica.
Qui si evidenzia il contrasto tra la prudenza rassegnata di Mon Mothma, sempre più incline a considerare inevitabile un nuovo conflitto, e la determinazione di Leia, che sembra tessere un piano di pace per indebolire il leader nemico Pirrosi. Questa contrapposizione tra due stili di leadership sottolinea le difficoltà politiche di una Repubblica fragile, divisa tra paura e volontà di resistenza.
Verso lo scontro di Kaltrais
Il climax del numero si concentra su Kaltrais, luogo che si prefigura come teatro della battaglia decisiva contro il Fenril Consortium. L’intreccio delle diverse sottotrame – dai Nagai alla banda Zantarrk – confluisce in questo punto, suggerendo una chiusura anticipata dell’arco narrativo.
La scelta degli autori sembra essere quella di accelerare la conclusione, un’opzione che da un lato evita inutili dilatazioni, dall’altro riduce l’impatto di alcuni sviluppi che avrebbero meritato maggiore approfondimento.
Tra le sequenze più rilevanti, emerge il combattimento con i droidi in cui Luke viene accostato visivamente ad Anakin. Il parallelismo è evidente, ma più stilistico che sostanziale: una soluzione narrativa che appare più come un esercizio estetico che come una reale evoluzione di Luke nel suo percorso con la Forza.
Altre rivelazioni riguardano il ruolo dei Nagai e le intenzioni del Fenril Consortium, spiegate da Marntiv. Tuttavia, la risoluzione appare deludente: molte delle informazioni fornite erano già note, e l’attesa costruita nei numeri precedenti non viene ricompensata con veri colpi di scena.
Debolezze e punti di forza
Il personaggio di Mon Mothma si conferma fragile e combattuto, in linea con quanto visto in Andor. La sua esitazione riflette una governance della Nuova Repubblica ancora incerta e poco incisiva. In contrasto, Leia emerge come leader risoluta, capace di proporre alternative coraggiose, pur restando sottovalutata da parte dei vertici politici.
La tensione cresce con l’agitazione di Pirrosi, che teme la rivolta dei Nagai e l’inerzia della Nuova Repubblica. In parallelo, Luke, Han e Valance, insieme a Rynn e ad altri alleati, si preparano a raggiungere Kaltrais per l’imminente scontro finale.
Pur non raggiungendo il livello delle migliori fasi della serie, questo numero di Star Wars riesce a mantenere un certo grado di interesse, grazie a un ritmo finalmente più incalzante e alla convergenza delle varie trame. La scelta di accelerare verso la fine appare sensata, anche se lascia il sospetto che alcune potenzialità narrative siano state sacrificate.

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